Road trip in Grecia
Quando si parla di Grecia l’associazione con le spiagge bianche, il mare cristallino e il vento che scompiglia i capelli è praticamente istantanea, ma se la vostra intenzione è scoprire una parte più storica e intima di questo paese allora siete nel posto giusto.
Sento parlare della Grecia da quando sono bambina grazie ai libri illustrati sulla mitologia che mia madre mi leggeva prima di andare a dormire, fino al liceo, durante il quale lo studio della lingua e della letteratura di questo paese mi ha accompagnato per 5 anni; ne sento parlare nei film (siamo onesti chi di noi non ha visto Troy o 300), ne sento parlare dagli amici che raccontano le loro folli estati a Mykonos. Ma nonostante io stessa sia stata in Grecia diverse volte, non mi sono mai distaccata dal classico turismo di mare, un po’ perché scoraggiata dal caldo, avendo viaggiato prevalentemente in estate, un po’ perché infondo non mi aspettavo di trovare nulla di così diverso dai nostri siti archeologici. Fortunatamente l’esigenza di trovare una meta che mi permettesse di godere di qualche giorno di mare e allo stesso tempo di potervi associare la scoperta di nuovi luoghi, mi ha portato immediatamente a considerare un road trip in questo gioiello del mediterraneo.
QUANDO VISITARE LA GRECIA?
Se avetela possibilità di evitare i mesi infernali di luglio e agosto, non abbiate dubbi a scegliere di visitare questo paese in primavera o autunno, stagioni in cui le giornate sono tiepide e camminare non è una tortura.
Un periodo particolarmente interessante potrebbe essere quello della Pasqua ortodossa, che si festeggia ad una settimana di distanza da quella cattolica, ed è un periodo ideale sia per il clima sia per avere la possibilità di assistere a processioni e tradizioni ortodosse (come la rottura della brocche), la quale trova la sua massima espressione nell’isola di Corfù.
Se come me vi sentite temerari e decidete in ogni caso di partire per la Grecia in estate, seguite 4 piccoli consigli:
- Intervallate qualche giorno di mare, sia perché sarebbe un peccato non approfittare di quel mare cristallino ad agosto, sia per recuperare un po’ di energia che il caldo vi risucchierà nel corso delle giornate.
- Attenzione agli orari: prediligete le visite dei siti archeologici la mattina presto e nel tardo pomeriggio, riservando le ore più calde ad attrazioni chiuse e fresche come i musei o effettuando soste strategiche. Rispettare questa semplice regola non vi salverà solo dal sole cocente del mezzogiorno, ma anche dalle orde di gruppi di crocieristi che affollano i siti archeologici nei mesi estivi.
- Informatevi sulla possibilità di effettuare visite notturne per godere di alcuni luoghi con meno turisti e meno caldo.
- Munitevi di borracce termiche che tengano al fresco la vostra acqua, di un fresco cappello di paglia a falda larga e occhiali da sole.
COSA VEDERE
Le gole di Vikos
Immancabile tappa per gli amanti del trekking, queste gole profonde 900m e lunghe 12km posso essere percorse partendo dalla città di Monodendri fino al villaggio di Papingo. Il trekking dura circa 6.30 ore ed è di difficoltà media. Sulla strada potete sostare al quattrocentesco monastero di Agia Paraskevi, da cui godere di una vista spettacolare sulla gola. Il percorso è quasi interamente all’ombra, fatta eccezione per gli ultimi 2 km circa che tra l’altro sono sfortunatamente in salita, ma non fatevi scoraggiare perché proprio prima di intraprendere la salita potete sostare a delle sorgenti d’acqua dolce dove approfittare di un bagno ristoratore.
Fornitevi di scarpe adatte e borracce grandi poiché lungo la strada c’è solo una sorgente d’acqua potabile ed assicuratevi di organizzare il trasporto che vi riporti al punto di partenza una volta terminato il trekking (spesso sono servizi forniti stesso dagli hotel della zona).
Meteore
Le Meteore sono un gruppo di monasteri posti su irte e spoglie pareti rocciose dove i monaci si sono rifugiati per sfuggire all’ invasione ottomana.
Il complesso conta 6 monasteri abitati da pochi monaci (il più grande ne conta 10) costruiti rispettivamente attorno ad un cortile, al centro del quale si trova la chiesa principale.
Per raggiungere ogni monastero bisogna armarsi di acqua e buona volontà poiché solo fino ad un certo punto è possibile arrivare tramite mezzi di trasporto, mentre il resto del percorso è costituito da scale.
Il monastero principale è la Grande Meteora, che sorge sul pinnacolo più alto e dove oltre alla chiesa è possibile visitare un piccolo museo, le cucine antiche e il refettorio. In ogni monastero è possibile visitare le bellissime chiese ortodosse interamente affrescate.
Controllate gli orari e i giorni chiusura prima di decidere in che ordine vedere i monasteri, poiché presentano diverse timetables.
Delfi
Alle pendici del monte Parnaso, luogo leggendario da dove Deucalione e Pyrra hanno ripopolato la terra, dimora delle muse e teatro della lotta tra Apollo e il serpente Pitone, sorge Delfi.
In questo luogo quasi surreale il Dio Apollo istituì il proprio santuario, da dove la sua sacerdotessa, la Pizia, pronunciava oracoli capaci di cambiare le sorti della nazione. Proprio dalla sacerdotessa di Apollo si recò Edipo per conoscere il suo futuro e ricevette l’oracolo secondo cui avrebbe ucciso suo padre e sposato sua madre.
Sarà stata questa concentrazione di miti e leggende, o forse la spettacolare posizione che affaccia direttamente sul golfo di Corinto, ma camminando per le rovine di Delfi ho avuto la sensazione di camminare in un luogo ai confini della realtà.
Se ne avete la possibilità cercate di girare le rovine accompagnati da una guida, perché quando si tratta di scavi archeologici è fondamentale avere la spiegazione di qualcuno che sia capace di far rivivere ogni edificio attraverso il racconto della storia e dell’uso che ne veniva fatto. Il rischio, infatti, è di rimanere delusi perché non capaci di vedere oltre le poche pietre che talvolta rimangono di edifici un tempo maestosi.
La magia di Delfi si compie totalmente all’ora del tramonto, quando i riflessi dorati del sole illuminano le colonne dei templi, il silenzio cala e gli ultimi turisti tornano verso la città, lasciando che l’incanto di questo luogo avvolga i pochi rimasti.
ISOLE SPORADI
La premessa di questo viaggio è stata quella di cercare un paese che mi permettesse di godere anche di qualche giorno di relax in spiaggia, quindi da Volos abbiamo deciso di imbarcarci su di un traghetto per le Isole Sporadi , ed in particolare verso Skopelos, set del film Mamma Mia!
Inutile dire che Skopelos è un piccolo paradiso con acque cristalline, ristorantini sul mare e spiagge bianche. Non dimenticate di visitare le spiagge di Glysteri e Kastani e la chiesa di Agios Ioannis, usata come set per la scena del matrimonio in Mamma mia!
ATENE
Terminati i giorni di ozio, si torna in pista guidando verso Atene. Sulla strada tra Volos e Atene ci fermiamo, da bravi ex studenti di liceo classico, alla gola delle Termopili per provare il brivido di trovarci sullo stesso terreno su cui Leonida e i suoi 300 diedero la propria vita per proteggere la Grecia, anche se a commemorare la gloriosa impresa resta oggi solo una statua del re spartano.
La capitale della Magna Grecia è la città cara alla dea Atena che si contese con Poseidone il diritto di esserne la protettrice. Secondo il mito gli Dei decisero che la città sarebbe andata in dono al dio che le avesse fatto l’offerta più preziosa, così Poseidone donò agli ateniesi un cavallo, mentre la dea della saggezza donò l’ulivo. Fu deciso che l’ulivo sarebbe stato di maggiore utilità per i mortali, così Atena divenne la patrona della città.
Ad Atene abbiamo alloggiato in un hotel appena alle spalle del museo Archeologico Nazionale. Fate attenzione perché sebbene sembri una buona posizione, sappiate che il Museo sorge accanto ad un centro di recupero per tossicodipendenti per cui non è piacevole passeggiare nei paraggi né di giorno né di notte.
Non perdetevi l’Agora romana, che conserva quasi intatta la porta di Atena Archegetis e il rituale del cambio della guardia ogni ora davanti al parlamento, mentre la cerimonia completa si svolge la domenica alle 11 con accompagnamento della banda militare. Le guardie poste a sorvegliare la tomba del milite ignoto sono vestite con un uniforme tradizionale ispirata a quella dei Kleftes, i guerrieri delle montagne che combatterono durante la guerra d’indipendenza.
L’Acropoli di Atene è una tappa obbligatoria. Cercate di arrivare ad apertura porte o verso la chiusura, sia per evitare di salire la collina dell’Acropoli sotto il sole di agosto (se è questo il periodo che scegliete per visitarla), sia per evitare gli immancabili grupponi di crocieristi che solitamente affollano l’acropoli a partire dalle 9 del mattino.
All’acropoli si accede dai propilei e subito a destra ci si trova di fronte al Partenone, che sta subendo imponenti lavori di restauro il cui termine è previsto per il 2020. Il Partenone è stato più volte danneggiato nel corso di diversi conflitti, tra cui quello contro i Veneziani nel XVII secolo in cui fu usato per immagazzinare polvere da sparo, poi esplosa in seguito ad un colpo di cannone. Nel ‘800 fu “legalmente depredato” da un ambasciatore inglese, il quale portò a Londra gran parte del frontone oggi esposto al British Museum.
Non perdevi L’Eretteo che, con la famosa loggia delle Cariatidi, è considerato il tempio ionico meglio conservato. Si dice che l’Eretteo sorga sopra al luogo dove Atena piantò l’ulivo e Poseidone conficcò il suo tridente per creare il cavallo durante la contesa per il patrocinio della città.
Prendetevi un momento per ammirare il panorama sulla città di Atene e scendete dall’ acropoli per visitare il Teatro di Dioniso, dove per la prima volta nella storia sono state messe in scena le opere di Eschilo, Sofocle ed Euripide, i più celebri tragediografi della Magna Grecia.
Visitate l’antica Agorà dove sorge il Tempio di Efesto, il tempio meglio conservato di tutta la Grecia e rifugiatevi nel Museo dell’Acropoli, dove sono custoditi gli originali di alcune sculture presenti nell’acropoli e una ricostruzione del frontone del Partenone, oltre che diverse opere ed oggetti rinvenuti nella stessa area.
Una visita di Atene non è completa senza il Museo Archeologico Nazionale, uno dei più grandi musei al mondo del suo genere, dove vengono conservati manufatti ed opere d’arte dalla inverosimile perfezione tra cui la maschera di Agamennone, la coppa d’oro di Vafiò, le statue di Afrodite e Pan, di Zeus, splendide collezione di vasellame e gioielli.
IL PELOPONNESO
Giungiamo nella terra degli Spartani attraversando il canale di Corinto e raggiungendo Micene per visitare le rovine della città antica e il Tesoro di Atreo. All’ingresso della città antica di Micene troneggia la Porta dei Leoni, la cui immagine è spesso raffigurata sui libri di storia o di arte. Oltre la porta non sono molti gli edifici ancora in piedi, quindi se avete l’opportunità di prendere una guida che possa spiegarvi qualcosa sulle rovine, ve lo consiglio vivamente.
Se siete appassionati di fortezze medievali e paesini dall’atmosfera romantica non potrete non fermarvi a Nafplio, piccolo porto molto animato durante l’alta stagione che offre numerosi caffè, ristorantini sul mare e adorabili stradine fiorite tra cui passeggiare, nonché le 3 fortezze: fortezza di Palamede, di Acronafplia e di Bourtzi.
Rimanendo in atmosfera medievale, è d’obbligo una fermata a Monemvasia, una fortezza che sorge su di un isolotto poco a largo della moderna Gefyra. Con il suo borgo medievale splendidamente conservato racchiuso nelle mura del kastro è considerata la Mont Saint Michel greca.
Dedicate una mattina ad un piccolo gioiello del Peloponneso: la fortezza bizantina di Mystras, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La cittadina antica si arrampica su di una rocca dominata da una fortezza ed è completamente disabitata, fatta eccezione per il Convento di Pantanassa. E’ possibile visitare le circa 10 chiese del complesso che presentano al loro interno affreschi straordinari di epoca bizantina. Indossate scarpe comode e portate con voi acqua e qualche snack poichè i punti di ristoro per i viaggiatori sono per lo più situati nella cittadina moderna di Mystras, che si trova ad un 1km di distanza dal sito archeologico.
SPARTA:
Tucidide disse nelle sue Storie: “Se la città degli Spartani restasse deserta e ne rimanessero i templi e le fondamenta degli edifici, penso che dopo molto tempo sorgerebbe nei posteri un’incredulità forte che la potenza spartana fosse adeguata alla sua fama”.
Fermandosi nella città di Sparta non si può che dare ragione alle parole di Tucidide, infatti nulla è rimasto che possa valere la pena di una sosta in questa città, ma io non ho resistito e ho dovuto fermarmi per assicurarmi con i miei occhi che della gloriosa città di Sparta, come la descrivevano i poeti e gli storici Greci che per tanti anni hanno popolati i miei libri di testo del liceo, non vi fosse ormai traccia. In effetti tutto ciò che rimane è qualche pietra a testimonianza di un’acropoli fantasma che un tempo doveva sorgervi.
E’ proprio alle pendici dell’Acropoli di Sparta, dopo essere stata catapultata nel tempo in cui dei ed eroi popolavano i miti della gente del posto, che termina la mia scoperta della Magna Grecia, un paese in grado di ammaliare tutti coloro che si lasciano cullare dal fascino della sua antica e maestosa civiltà.