3 giorni a Pechino: cosa vedere
La Cina è un paese incredibilmente affascinante che sembra animato da una continua lotta interiore tra modernità e tradizione, pragmatismo e spiritualità, natura e opera dell’ uomo.
Il mio primo impatto con questa terra così complessa è stata proprio la città di Pechino, che ne sintetizza in modo esemplare tutte queste contraddizioni. A Pechino si passa con estrema naturalezza dai negozi di lusso alle piccole botteghe di artigiani che dipingono a mano la carta di riso, dagli alti grattacieli senz’anima alle antiche architetture della Città Proibita…
Prima di iniziare con l’itinerario vero e proprio ecco alcune dritte che potrebbero risultare interessanti:
- Nonostante Pechino sia una grande e turistica metropoli, aspettatevi di dover fronteggiare le stesse difficoltà di comunicazione che ci sono nel resto della Cina: gli abitanti non sono capaci di parlare in inglese (tranne qualche perla rara), ma per fortuna le scritte sono quasi sempre tradotte in caratteri alfabetici e, se non ci si perde d’animo alle prime difficoltà, è assolutamente fattibile girare la città in autonomia.
- Una delle problematiche più fastidiose che potreste affrontare riguarda il cibo poichè non sempre i ristoranti hanno menù in inglese. Non preoccupatevi però, perchè molto spesso i locali hanno menù con le foto dei piatti e con un pò di curiosità e spirito d’avventura vi accorgerete che il cibo cinese è davvero delizioso!
- Muoversi per Pechino è abbastanza agevole: i biglietti della metropolitana costano il corrispettivo di circa 0,30 centesimi e le linee coprono gran parte della città. Una valida alternativa ai mezzi pubblici è data dai taxi, molto economici per gli standard europei.
Cosa vedere?
Tempio del Cielo
Il tempio simbolo della città era un tempo dedicato all’ adorazione del Dio del Cielo: qui venivano compiuti sacrifici animali al Dio e l’ingresso era vietato alla gente comune, infatti solo l’imperatore aveva il diritto di pregarvi.
Questi si poneva al centro del tempio circolare, su di una pietra considerata sacra dalla quale si dipartono una serie di cerchi concentrici composti da un numero di pietre necessariamente multiplo di 9, considerato un numero sacro all’ imperatore poiché il più vicino possibile al numero 10 che rappresenta la perfezione divina.
Nel tempio vige una simbologia precisa: tutto ciò che è rotondo si riferisce al divino, mentre tutto ciò che si riferisce al terreno è squadrato, come le mura del tempio.
Wangfujing street
Una delle vie dello shopping più famose della citta per le sue luci ed enormi insegne al neon tra le quali passeggiare di sera. A Wangfugjing street troverete di tutto: dallo street food ai negozi di tè e dolciumi, dai ristoranti ai negozi di souvenir e artigianato, non dovete fare altro che farvi trasportare dalla folla (e dalla follia).
Piazza Tienanmen
Con la modesta lunghezza di 880 m, questa storica piazza è stata teatro dei più importanti eventi politici della Cina tra cui le proteste del ’98 e l’annuncio da parte di Mao Tsetung della nascita della Repubblica Popolare Cinese. L’immensa e affollata piazza ospita una delle porte della città e il mausoleo di Mao, considerato dai Cinesi eroe e fondatore della patria, davanti al quale svetta imponente la bandiera Cinese.
La Città Proibita
Simbolo indiscusso della città di Pechino, sorge proprio ad uno degli angoli di piazza Tienanmen e fu la dimora di numerose dinastie dal 1420 al 1924, quando con un colpo di stato il generale Feng Yuxiang prese il potere detronizzando l’imperatore bambino Pu Yi.
Si tratta del complesso palaziale più grande al mondo, infatti copre ben 72 ettari ed è lunga 961 metri. Non potrete non restare affascinati dagli spazi immensi e dalla splendida simbologia che si accompagna alla raffinata architettura cinese, motivo per cui vi consiglio caldamente di visitare la città con l’aiuto di una guida.
Unica pecca è l’impossibilità di visitare i sontuosi interni che per essere preservati non posso essere aperti ad un afflusso di turisti come quello che invade la Città Proibita (non so se questa sia una condizione permanente o sia dipeso dal fatto che i mesi estivi contano il più alto afflusso di visitatori in assoluto).
Jingshan Park
Proprio di fronte all’uscita della città proibita (dal lato opposto rispetto a piazza Tienanmen), si trova questo parco che un tempo apparteneva alla famiglia reale e che fu aperto al pubblico nel 1928. Da qui potete salire su Jingshan hill e raggiungere le 3 pagode che dominano la collina da dove si gode di una vista mozzafiato su tutta la città proibita e su Pechino. Se avete tempo girovagate per il giardino e raggiungete anche la stupa bianca e il lago.
Hutong
Prendendo come punto di riferimento la Torre del Tamburo e la Torre della Campana godetevi una passeggiata tra gli antichi e caratteristici vicoli in mattoni grigi che prendono il nome di Hutong. Si tratta della parte più antica della città, un’oasi di silenzio e tranquillità dove gli abitanti di Pechino, soprattutto i più anziani amano rifugiarsi. Per ordine del governo gli Hutong non possono essere ristrutturati, pensate che queste case antiche non possiedono nemmeno i bagni, infatti gli abitanti usufruiscono di una serie di bagni pubblici presenti nei vicoli, dove i singoli gabinetti non hanno nemmeno una porta a garanzia di un po’ di privacy.
Se volete è possibile acquistare un tour in risciò che in genere comprende anche la visita di un paio di case tradizionali pechinesi (mi raccomando trattate sempre il prezzo iniziale).
Palazzo d’Estate
La residenza estiva della famiglia reale si trova più distante dal centro di Pechino, costruita attorno ad una enorme lago artificiale è particolarmente legata alla figura dell’Imperatrice Cixi, anche detta the Dragon Lady. Cixi fu la concubina dell’imperatore Xianfeng, ma dopo la morte di quest’ultimo e del suo erede legittimo, riuscì a salire al potere come Imperatrice della Cina e nominò suo nipote, Guangxu, come successore al trono. Quando il nipote raggiunse la maggiore età però la Donna Drago non era molto disposta a cedere il proprio potere e lo depose con un colpo di stato murandolo letteralmente in una ala del Palazzo d’Estate, dove le mura di confinamento sono ancora visibili. Proprio in quanto residenza favorita da Cixi il Palazzo d’estate è l’unico dove il simbolo dell’Imperatrice, la Fenice, risulta essere dominante rispetto a quello dell’ imperatore, ovvero il Drago.
Quinanmen street
Si tratta dell’area “commerciale” degli Hutong dove si susseguono ristoranti e negozi di ogni tipo. Avventuratevi nei vicoli laterali per trovare negozi di piccoli artigiani che dipingono ventagli a mano o negozi di sete pregiate tra i più antichi al mondo. Questa zona è perfetta per acquistare qualche souvenir, osservare artisti che dipingono complessi ideogrammi su carta di riso e assaggiare la celebre anatra alla Pechinese dallo storico ristorante Quanjude.
Grande Muraglia Cinese
Una delle 7 meraviglie del mondo moderno, la muraglia si estende per più di 8000 km e fu costruita dalla dinastia Quin per difendere la Cina dalle invasioni dei popoli del nord. Fu poi ripresa più volte fino ad essere completata dalla dinastia Ming nel XVII sec.
L’idea di trovarmi davanti a monumenti tanto declamati, mi mette sempre un pò di angoscia poichè spesso tendo ad avere aspettative ben al di sopra della realtà, ma posso dire che non è questo il caso della Grande Murglia. Questa gigantesca costruzione si inerpica inesorabile su e giù per ripidissimi pendii presentandosi come unico e solitario rappresentatnte dell’opera dell’uomo nella silenziosa foresta cinese, che avrebbe altrimenti ricoperto sovrana le colline.
Solo una piccola parte della muraglia è stata restaurata ed è accessibile al pubblico, le aree più vicine a Pechino sono:
- Badaling: è la più vicina (72 km), ma anche la più affollata specialmente da turisti cinesi.
- Mutianyu: a 73 km da Pechino, è meno affollata della precedente ed offre la possibilità di esplorare anche un pezzo di muraglia non restaurato.
- Jinshanling: a 154 km da Pechino è la meno popolata delle 3, per metà restaurata e per metà ancora selvaggia.
Tempio dei Lama
Si tratta del tempio buddista tibetano più grande al di fuori del Tibet, un affascinante complesso di edifici dove è possibile entrare in contatto diretto con il fervore religioso dei Cinesi.