Itinerario nel Nord della Spagna: 11 giorni nella Spagna gotica e medievale dalla Catalogna alla Galizia
Uno degli stimoli più interessanti per un viaggiatore seriale è la possibilità di scoprire un paese molto conosciuto da un punto di vista alternativo, ed è proprio quello che abbiamo cercato di fare durante questo tour di 11 giorni nella Spagna del Nord: andare alla ricerca della Spagna meno famosa, la Spagna meno turistica rispetto alla controparte meridionale che, sebbene splendida, a causa delle astronomiche temperature estive ci ha caldamente scoraggiati ad intraprendere l’itinerario più battuto.
Giorno 1:
Abbiamo deciso che per il nostro viaggio on the road avremmo portato con noi la macchina e abbiamo quindi optato per un viaggio in nave, imbarcandoci a Civitavecchia con la Grimaldi lines per raggiungere Barcellona.
All’arrivo ci siamo messi in macchina per puntare verso la Costa Brava. Meta finale: Figueres, la città natale di Salvador Dalì.
Giorno 2: da Figueres ad Ainsa
Figueres è un piccolo centro che vanta la presenza del Museo Dalì, progettato dallo stesso artista prima di morire e all’interno del quale si trova la sua tomba e un’imperdibile collezione di opere che rendono questa piccola cittadina una tappa imperdibile se , come me , siete fan di questo eccentrico genio.
Il viaggio prosegue verso Cadaquès, città in cui visse Dalì e che adesso è divenuta una rinomata località turistica. Cadaquès non ci ha scaldato particolarmente il cuore, per cui abbiamo presto deciso di spingerci verso la successiva tappa: la cittadina medievale di Ainsa.
Ainsa è un borgo medievale deliziosamente ben conservato, perfetto per trascorrere un pomeriggio a spasso per vicoli dal fascino antico e ideale punto di partenza per visitare il Parque Nacional de Ordesa i monte Perdido.
Giorno 3: dal Canyon de Anisclo a San Sebastiàn
Partiamo alla buon ora per visitare il parco nazionale, ma il tempo non ci assiste, costringendoci a percorrere lo spettacolare Canyon de Anisclo esclusivamente in macchina per tutti i suoi 13 km di lunghezza.
Dal momento che i piani sono cambiati e la nostra permanenza al canyon è stata più breve del previsto, decidiamo di deviare per la città di Pamplona, tristemente nota per la festa di San Firmino che, tradizionalmente tenuta a metà Luglio, nel corso del tempo ha mietuto diverse vittime e durante la quale ha luogo l’encierro: un percorso lungo 800 m, in cui un gruppo di persone vestite di bianco e rosso guida i tori verso la Plaza de toros in una corsa potenzialmente mortale.
Oltre le vie del centro storico in cui si svolge la feria Pamplona non ha molto da offrire, per cui ci dirigiamo verso la tappa successiva: la costa basca, dove sorge la città di San Sebastiàn.
Giorno 4: da San Sebastiàn a Pechòn
La giornata comincia di buon mattino con la visita del centro storico di San Sebastiàn.
Il nostro itinerario comprende la Iglesia de Santa Maria, la Cuncha, spiaggia così chiamata per la sua forma a mezza luna e meta balneare molto nota nei Paesi Baschi, per concludere il tour nella chiesa simbolo di san Sebastiàn: la Parroquia del Buen Pastor dagli imponenti tratti gotici.
Il nostro itinerario ci porta adesso in Cantabria, nel paesino di Santillana del Mar, altro bellissimo borgo medievale in cui passeggiare senza meta e dove è possibile fare tappa al Museo dell’ Inquisizione.
Per pernottare raggiungiamo il paesino di Pechòn, sulla costa verde.
Giorno 5: Pechòn
Per oggi ci concediamo una giornata di relax a Pechòn, un piccolo e poco turistico paesino di mare della Cantabria che affaccia sull’Oceano Atlantico.
Giorno 6: da Pechòn a Leòn
Ci dedichiamo all’esplorazione della Costa Verde, nelle Asturie con la visita dei paesini di Tazones e Cudillero, piccoli borghi di pescatori famosi per la pesca dei crostacei e perfetti per gustare un pranzo a base di pesce.
L’ultima tappa della Costa Verde è il faro di Cabo Vidio, da dove si può godere di un bellissimo panorama sull’oceano e sulle scogliere a picco sul mare.
Lasciamo la Costa Verde per dirigerci verso l’entroterra, in particolare a Leòn, il capoluogo della regione della Castiglia e Leòn, famosa per la sua imponente cattedrale gotica.
Giorno 7: da Leòn a Salamanca
La visita di Leòn non può che cominciare dalla bellissima Catedral de Leòn, edificio gotico la cui costruzione inizia nel 1202, che domina la plaza Regla e che custodisce le reliquie di san Froilau.
Proseguiamo esplorando il Barrio Humedo, il quartiere antico della città, passando per la basilica di San Isidoro e pranzando con le immancabili tapas.
Avventurandoci ancora nella città si trova la Casa de Botines, progettata da Gaudì in stile neogotico e ora sede della Caja de Espana, l’Antiguo convento de San Marcos, costruito nel 1500 e anticamente sede dei Cavalieri dell’ Ordine di Santiago. Oggi è sede in parte del Museo de Leòn e in parte di un Grand hotel.
Immancabile un passaggio per Plaza Mayor che, con la sua pianta rettangolare circondata da arcate a tutto sesto, contraddistingue gran parte delle città spagnole.
E’ arrivato il momento di partire per la più famosa città di Salamanca, dove nel pomeriggio abbiamo la possibilità di avere un assaggio della tipica architettura locale passando per la Casa de la Cunchas la cui facciata gotica è decorata con 400 conchiglie (scolpite) ed è sede della biblioteca, e successivamente per la Iglesia de San Martin, struttura romanica che accoglie un interessante abside di legno intagliato, per concludere con l’immancabile Plaza Mayor e il Convento de las Ursolas.
Se decidete di passare per Salamanca non dimenticate di provare un piatto simbolo di questa città: la chanfaina, a base di riso, fughi e carne.
Giorno 8: da Salamanca ad Avila
Terminiamo la visita di Salamanca passando per il patio de las Escuelas sull’antica via dei librai da dove è possibile ammirare la straordinaria facciata dell’Università, fondata nel 1218 e annoverata tra le più antiche d’Europa , interamente decorata con bassorilievi risalenti al 1533.
La visita si conclude con le due cattedrali: La Catedral Nueva, la più imponente tra le due, fu originariamente costruita in stile gotico ma ha poi subito rimaneggiamenti in epoca rinascimentale e barocca, come dimostrano le due cupole e gli organi visibili all’interno.
La Catedral Vieja si presenta nel più sobrio stile romanico e ospita al suo interno la statua della Vergine de la Vega, protettrice della città. Merita una visita il chiostro, contornato da diverse cappelle in cui riposano i nobili e i cardinali della città.
Siamo di nuovo in macchina alla volta di Avila, cittadina medievale famosa per aver dato i natali a Santa Teresa e per la sua cinta muraria medievale perfettamente conservata, che ancora oggi separa la città vecchia dalla città nuova.
Il fascino della cittadina va fruito passeggiando per il suo centro storico che sembra farci ritornare indietro nel tempo e passando per alcuni monumenti più iconici come la Cattedrale, il monastero di San Tommaso, la casa natale di Sanata Teresa e la Chiesa di San Pedro.
La visita non può dirsi conclusa senza una fermata al belvedere de Los Cuatro Postes, da cui godere di un panorama spettacolare sulla città al tramonto.
Giorno 9: Segovia
L’ultima tappa nella provincia di Castiglia e Leòn è la città di Segovia.
Si inizia dal famoso Alcazàr, un’antica fortezza medievale che è stata sede della corte spagnola per diversi secoli e di cui è possibile visitare i saloni interni. Le stanze visitabili non sono molte poiché il palazzo è stato distrutto da un incendio nel 1862 e solo le sale più importanti sono state ricostruite.
Il giro della città si completa con la visita dell’ acquedotto romano, della Iglesia de San Esteban e della Cattedrale, immancabilmente in stile gotico.
Giorno 10:
E’ arrivato il momento di raggiungere la nostra ultima destinazione e, avendo scelto di esplorare il nord della Spagna, è d’obbligo concludere il nostro itinerario nella bellissima Barcellona, la cui visita occuperà gli ultimi 2 giorni di viaggio.
Questa città, grazie all’impronta dell’architettura modernista di Gaudì, presenta un profilo unico; ed è proprio dalle opere più iconiche di questo brillante architetto che inizia la nostra scoperta di Barcellona. Iniziamo la giornata inerpicandoci sulla collina di El Carmel, dove è situato il Parc Guell, commissionato a Gaudì dall’omonimo imprenditore catalano e che appartiene alla città di Barcellona dal 1922. Attraversando il parco non mancate di cercare la scala della salamandra, la sala delle 100 colonne e la panchina a forma di serpente, oltre che godere dell’impareggiabile vista che il parco offre sulla città.
Tappa seguente è, ovviamente, la Sagrada Familia. Se programmate di entrare all’interno della cattedrale, vi consiglio di prenotare i biglietti in anticipo, magari acquistandoli su internet così da evitare la lunga e snervante coda in biglietteria.
La costruzione della Sagrada Familia è in corso da più di 120 anni e sembrerebbe che il 2026 sia stato fissato come data per il completamento definitivo dei lavori, al termine dei quali, il capolavoro di Gaudì sarà ufficialmente, con le sue 18 torri, l’edificio religioso più alto d’Europa.
Dopo una breve pausa pranzo nel quartiere della Barceloneta, ci dirigiamo verso il Passeig de Gracia, dove si trovano alcune case in stile modernista come casa Llèo, casa Amatller, casa Batllò e casa Milà. Le case sono visitabili al loro interno, ma dato che i prezzi per potervi accedere non sono per nulla irrisori, scegliamo di visitare all’interno solo la più famosa: casa Batllò.
In questa casa ispirata alle onde dell’oceano non esistono linee rette, ma solo linee curve che richiamano le onde stesse.
Giorno 11:
Il nostro ultimo giorno a Barcellona inizia con una passeggiata nel Barrio Gotico dove si trova la Cattedrale, nell’immancabile stile gotico. Si parla poco della bellezza di questa cattedrale, che viene quasi sempre messa da parte dalla sua controparte moderna, ma io ne sono rimasta stregata! Le navate sono affiancate da splendide cappelle e la navata centrale presenta un coro che rientra senza ombra di dubbio tra i più belli che abbia mai visto.
Abbiamo passeggiato per il Barrio Gotico passando per Placa Reial, la Basilica di Santa Maria del mar e pranzato a base di tapas, per poi dedicarci ad una passeggiata sulla Rambla che di giorno è brulicante di artisti di strada e bancarelle.
L’ultima tappa della nostra esplorazione di 48 ore di Barcellona è la Boqueria, ovvero il mercato alimentare che con i suoi colori e profumi ci permette di salutare la Spagna in grande stile.
Alle 21.00 ci attende la nave per tornare in Italia e si conclude questo viaggio on the road alla scoperta di una Spagna meno conosciuta ma incredibilmente affascinante, che ci ha permesso di uscire dalle rotte più turistiche per addentrarci in piccoli borghi dal fascino antico, dove non si va alla ricerca di famosi monumenti, ma si passeggia senza una precisa destinazione solo per godere degli scorci inediti che le strette e acciottolate vie di questi luoghi hanno da offrire.